Discussione:
Dilemmi morali
(troppo vecchio per rispondere)
Stella Nascente
2010-01-30 19:10:05 UTC
Permalink
Perchè non c'è alcun bisogno delle religioni che anzi sono d'ostacolo alla
morale?

Tratto da: L'illusione di Dio
di R. Dawkins


Il biologo di Harvard Marc Hauser, nel suo libro *Moral minds: how nature
designed our universal sense of right and wrong*, ha continuato una linea
fruttuosa di esperimenti mentali proposti in origine da filosofi della
morale. Lo studio di Hauser servirà allo scopo aggiuntivo di introdurre il
modo in cui ragionano i filosofi della morale.

Viene posto un ipotetico dilemma morale, e la difficoltà che noi abbiamo a
rispondere ci dice qualcosa sul nostro senso di giusto e sbagliato. Ma
Hauser va oltre i filosofi, nel fatto che lui effettua dei sondaggi
statistici e degli esperimenti psicologici, usando questionari su Internet,
per esempio, per investigare sul senso morale di persone reali.

Dal nostro punto di vista attuale, ciò che ci interessa è che quasi tutte
le persone arrivano alla stessa decisione quando si presentano loro questi
dilemmi; il loro accordo su queste stesse decisioni è forte, anche se non
sempre riescono a spiegare perché hanno preso quella decisione. Questo è
proprio ciò che dovremo aspettarci se davvero avessimo un senso morale
pre-programmato nei nostri cervelli, come l'istinto sessuale o la paura
delle altezze o, come lo stesso Hauser preferisce dire, la capacità di usare
il linguaggio (i dettagli variano da cultura a cultura, ma la struttura
profonda soggiacente della grammatica è universale).

Come vedremo, il modo in cui le persone rispondono a questi test morali, e
la loro incapacità di spiegare le loro ragioni, sembrano largamente
indipendenti dalle loro credenze religiose o mancanza di esse.

Il messaggio del libro di Hauser, per anticiparlo con parole sue, è questo:
*alla guida dei nostri giudizi morali c'è una grammatica morale universale,
una facoltà della mente che si è evoluta per milioni di anni per includere
un insieme di principi per costruire una gamma di sistemi morali possibili.
Come avviene per il linguaggio, noi non siamo consapevoli dei principi che
costituiscono la nostra grammatica morale*.

Alcuni tipici dilemmi morali di Hauser riguardano un carrello ferroviario
impazzito, che corre senza controllo sulle rotaie di un treno, e che
minaccia di investire ed uccidere un certo numero di persone. La storia più
semplice consiste in una persona, Denise, che si trova vicino ad uno scambio
ferroviario ed è in grado di deviare il carrello verso un binario laterale,
in tal modo salvando la vita di cinque persone intrappolate sul binario
principale più avanti. Sfortunatamente c'è un uomo intrappolato sul binario
laterale. Ma poiché si tratta di un solo uomo, la maggior parte delle
persone è d'accordo che per Denise sia moralmente lecito, se non
obbligatorio, azionare il cambio e salvare i cinque uccidendo l'uno.
Ignoriamo possibilità ipotetiche come il fatto che quell'uomo sul binario
laterale sia Beethoven, o un caro amico.

Elaborando questo esperimento mentale si arriva ad una serie di dilemmi
morali sempre più laceranti. Che dire se il carrello si può fermare facendo
cadere un grosso peso sul suo percorso da un ponte che si trova in alto? E'
facile: ovviamente dobbiamo gettare il peso. Ma che fare se l'unico grosso
peso disponibile è un uomo molto grasso che siede sul ponte, ammirando il
tramonto? Quasi tutti convengono che sia immorale spingere l'uomo grasso giù
dal ponte, anche se, da un certo punto di vista, il dilemma potrebbe
sembrare analogo a quello di Denise, dove azionare il cambio uccide una
persona per salvarne cinque. Ma la maggior parte di noi ha la forte
sensazione intuitiva che ci sia una differenza cruciale tra i due casi,
sebbene potremmo non essere in grado di articolarla a parole.

L'uomo grasso spinto giù dal ponte ricorda un altro dilemma che viene
considerato da Hauser. In un ospedale stanno morendo cinque pazienti, ognuno
per una malattia ad un organo diverso. Sarebbero tutti salvi se si trovasse
un donatore per il loro particolare organo difettoso, ma non ci sono
donatori disponibili. In quel momento il chirurgo nota che in sala d'aspetto
c'è un uomo perfettamente sano, con tutti e cinque gli organi in buona
condizione e adatti al trapianto. In questo caso, non si riesce a trovare
quasi nessuno che dica che l'atto morale è uccidere l'uno per salvare i
cinque.

Come per l'uomo grasso sul ponte, la sensazione intuitiva che abbiamo quasi
tutti noi è che non si può trascinare all'improvviso una persona innocente
che passava lì per caso in una situazione cattiva, ed utilizzarlo senza il
suo consenso per il bene di altri. Immanuel Kant notoriamente espresse il
principio che un essere razionale non si debba mai utilizzare come mezzo non
consenziente per uno scopo, anche se lo scopo è far del bene ad altri.
Questo sembra fornire la differenza cruciale tra il caso dell'uomo grasso
sul ponte (o quello dell'uomo nella sala d'aspetto dell'ospedale) e l'uomo
sul binario laterale di Denise.

L'uomo grasso sul ponte sta venendo decisamente usato come mezzo per fermare
il carrello impazzito. Questo viola chiaramente il principio di Kant.
Invece, la persona che si trova sul binario laterale non sta venendo usata
per salvare le vite delle cinque persone sul binario centrale. È il binario
laterale che sta venendo usato, e l'uomo ha semplicemente la sfortuna di
trovarsi su di esso al momento sbagliato. Ma, quando esprimiamo la
differenza in questo modo, perché essa ci soddisfa? Per Kant, si tratta di
un assoluto morale.
Per Hauser, è qualcosa di pre-programmato dentro di noi dall'evoluzione.

Continua.
cogito
2010-01-30 23:40:23 UTC
Permalink
Post by Stella Nascente
Perchè non c'è alcun bisogno delle religioni che anzi sono d'ostacolo alla
morale?
Tratto da: L'illusione di Dio
di R. Dawkins
Il biologo di Harvard Marc Hauser, nel suo libro *Moral minds: how nature
designed our universal sense of right and wrong*, ha continuato una linea
fruttuosa di esperimenti mentali proposti in origine da filosofi della
morale. Lo studio di Hauser servirà allo scopo aggiuntivo di introdurre il
modo in cui ragionano i filosofi della morale.
Viene posto un ipotetico dilemma morale, e la difficoltà che noi abbiamo a
rispondere ci dice qualcosa sul nostro senso di giusto e sbagliato. Ma
Hauser va oltre i filosofi, nel fatto che lui effettua dei sondaggi
statistici e degli esperimenti psicologici, usando questionari su Internet,
per esempio, per investigare sul senso morale di persone reali.
Dal nostro punto di vista attuale, ciò che ci interessa è che quasi tutte
le persone arrivano alla stessa decisione quando si presentano loro questi
dilemmi; il loro accordo su queste stesse decisioni è forte, anche se non
sempre riescono a spiegare perché hanno preso quella decisione. Questo è
proprio ciò che dovremo aspettarci se davvero avessimo un senso morale
pre-programmato nei nostri cervelli, come l'istinto sessuale o la paura
delle altezze o, come lo stesso Hauser preferisce dire, la capacità di usare
il linguaggio (i dettagli variano da cultura a cultura, ma la struttura
profonda soggiacente della grammatica è universale).
Come vedremo, il modo in cui le persone rispondono a questi test morali, e
la loro incapacità di spiegare le loro ragioni, sembrano largamente
indipendenti dalle loro credenze religiose o mancanza di esse.
*alla guida dei nostri giudizi morali c'è una grammatica morale universale,
una facoltà della mente che si è evoluta per milioni di anni per includere
un insieme di principi per costruire una gamma di sistemi morali possibili.
Come avviene per il linguaggio, noi non siamo consapevoli dei principi che
costituiscono la nostra grammatica morale*.
Alcuni tipici dilemmi morali di Hauser riguardano un carrello ferroviario
impazzito, che corre senza controllo sulle rotaie di un treno, e che
minaccia di investire ed uccidere un certo numero di persone. La storia più
semplice consiste in una persona, Denise, che si trova vicino ad uno scambio
ferroviario ed è in grado di deviare il carrello verso un binario laterale,
in tal modo salvando la vita di cinque persone intrappolate sul binario
principale più avanti. Sfortunatamente c'è un uomo intrappolato sul binario
laterale. Ma poiché si tratta di un solo uomo, la maggior parte delle
persone è d'accordo che per Denise sia moralmente lecito, se non
obbligatorio, azionare il cambio e salvare i cinque uccidendo l'uno.
Ignoriamo possibilità ipotetiche come il fatto che quell'uomo sul binario
laterale sia Beethoven, o un caro amico.
Elaborando questo esperimento mentale si arriva ad una serie di dilemmi
morali sempre più laceranti. Che dire se il carrello si può fermare facendo
cadere un grosso peso sul suo percorso da un ponte che si trova in alto? E'
facile: ovviamente dobbiamo gettare il peso. Ma che fare se l'unico grosso
peso disponibile è un uomo molto grasso che siede sul ponte, ammirando il
tramonto? Quasi tutti convengono che sia immorale spingere l'uomo grasso giù
dal ponte, anche se, da un certo punto di vista, il dilemma potrebbe
sembrare analogo a quello di Denise, dove azionare il cambio uccide una
persona per salvarne cinque. Ma la maggior parte di noi ha la forte
sensazione intuitiva che ci sia una differenza cruciale tra i due casi,
sebbene potremmo non essere in grado di articolarla a parole.
L'uomo grasso spinto giù dal ponte ricorda un altro dilemma che viene
considerato da Hauser. In un ospedale stanno morendo cinque pazienti, ognuno
per una malattia ad un organo diverso. Sarebbero tutti salvi se si trovasse
un donatore per il loro particolare organo difettoso, ma non ci sono
donatori disponibili. In quel momento il chirurgo nota che in sala d'aspetto
c'è un uomo perfettamente sano, con tutti e cinque gli organi in buona
condizione e adatti al trapianto. In questo caso, non si riesce a trovare
quasi nessuno che dica che l'atto morale è uccidere l'uno per salvare i
cinque.
Come per l'uomo grasso sul ponte, la sensazione intuitiva che abbiamo quasi
tutti noi è che non si può trascinare all'improvviso una persona innocente
che passava lì per caso in una situazione cattiva, ed utilizzarlo senza il
suo consenso per il bene di altri. Immanuel Kant notoriamente espresse il
principio che un essere razionale non si debba mai utilizzare come mezzo non
consenziente per uno scopo, anche se lo scopo è far del bene ad altri.
Questo sembra fornire la differenza cruciale tra il caso dell'uomo grasso
sul ponte (o quello dell'uomo nella sala d'aspetto dell'ospedale) e l'uomo
sul binario laterale di Denise.
L'uomo grasso sul ponte sta venendo decisamente usato come mezzo per fermare
il carrello impazzito. Questo viola chiaramente il principio di Kant.
Invece, la persona che si trova sul binario laterale non sta venendo usata
per salvare le vite delle cinque persone sul binario centrale. È il binario
laterale che sta venendo usato, e l'uomo ha semplicemente la sfortuna di
trovarsi su di esso al momento sbagliato. Ma, quando esprimiamo la
differenza in questo modo, perché essa ci soddisfa? Per Kant, si tratta di
un assoluto morale.
Per Hauser, è qualcosa di pre-programmato dentro di noi dall'evoluzione.
Continua.
Ciao Stella, quale soluzione avrebbe dato Hauser a questo episodio:
http://www.repubblica.it/esteri/2010/01/17/foto/ruba_ai_cadaveri_linciato_e_ucciso-1978991/1/
Ciao, c.
Stella Nascente
2010-01-31 18:26:08 UTC
Permalink
Post by cogito
http://www.repubblica.it/esteri/2010/01/17/foto/ruba_ai_cadaveri_linciato_e_ucciso-1978991/1/
Ciao, c.
Non so quale soluzione avrebbe dato Hauser o chi per esso sia.
Posso solo dirti che: avete vluto la biciletta? E pedalate...scommetto che
quelli sono religiosissimi del dio sovrannaturale.
अश्वमित्रः
2010-01-31 00:14:23 UTC
Permalink
Post by Stella Nascente
Perchè non c'è alcun bisogno delle religioni
Né della poesia.
Né della bellezza.
Né dell'amore...
unknown
2010-01-31 00:58:12 UTC
Permalink
"??????????"
On 31 Gen, 00:10, "Stella Nascente"
Post by Stella Nascente
Perchè non c'è alcun bisogno delle religioni
Né della poesia.
Né della bellezza.
Né dell'amore...
.............

il fatto e' che alla signora sfugge qualcosa..
il fatto che "il sentimento religioso" esiste di per se'.
nel mio dilemma morale spingerei prima il carrello
a destra, poi a sinistra e poi correrei a buttar giu'
l'uomo grasso! e poi all'ospedale, ci sono altre sei
persone da sistemare.
G. Paolo
2010-01-31 08:37:31 UTC
Permalink
Post by unknown
"??????????"
On 31 Gen, 00:10, "Stella Nascente"
Post by Stella Nascente
Perchè non c'è alcun bisogno delle religioni
Né della poesia.
Né della bellezza.
Né dell'amore...
.............
il fatto e' che alla signora sfugge qualcosa..
il fatto che "il sentimento religioso" esiste di per se'.
NON e' veero che sia il sentimento "religioso", ma e' il sentimento della
ricerca della Verita e dell'Infinito che NULLA hanno a che fare con la
religione intesa come religiosita', cioe' appartenenza dichiarata a d un
certo tipo di persone che la pensano nello stesso modo, come oggi si
rpesentano le varie religioni del mondo.
--
dr. G. Paolo Vanoli - Giornalista (Albo speciale) - Consulente in Scienza
della Nutrizione e Medicine Biologico Naturali - webmaster di:
www.mednat.org
Post by unknown
nel mio dilemma morale spingerei prima il carrello
a destra, poi a sinistra e poi correrei a buttar giu'
l'uomo grasso! e poi all'ospedale, ci sono altre sei
persone da sistemare.
unknown
2010-01-31 14:38:35 UTC
Permalink
"G. Paolo"
"rawmode"
Post by unknown
il fatto che "il sentimento religioso" esiste di per se'.
NON e' veero che sia il sentimento "religioso", ma e' il sentimento della
ricerca della Verita e dell'Infinito che NULLA hanno a che fare con la
ora non me lo ricordo precisamente qual e' che sia il sentimento religioso,
ma assomiglia a questo che hai scritto. e' piu' o meno quando
"tutto quello che vedi non basta"..
significhera' qlcs se io mi trovo perfettamente a mio agio in mezzo alla
natura, ad esempio solo, in cerca di funghi....
i funghi mi vengono incontro!
:)
voglio dire, invece tra la gente mi sembra tutto innaturale.
e io sono il genio degli eufemisti...
lo scarto, l'attrito, il contatto tra il mondo naturale e quello dei
bipedi e' stridente da spaccare i timpani.
religione intesa come religiosita', cioe' appartenenza dichiarata a d un
certo tipo di persone che la pensano nello stesso modo, come oggi si
rpesentano le varie religioni del mondo.
ma questo e' lo stesso della politica del tifo domenicale; cerca
"eggregoro", termine appartenente alla tradizione magica, per
farti un'idea.
nello stesso tempo, il popolo e' bufalo
dimenticate sempre questo particolare; molti non hanno tempo
per indagare, ne' per questo, non necessitano di un certo schema,
ordinamento, spirituale.
e' meglio cosi', credimi.
Che nulla esista, che non si sia solo una matassa di vermiciattoli
senza costrutto, non fa bene a nessuno.

E' un tentativo caro Paolo, che dura da millenni...
l'eroe e' chi riportera' questo milligrammo...
questo infinitesimo di speranza....
che noi si sia, non altri.Non siate ingenui.
G. Paolo
2010-01-31 18:27:26 UTC
Permalink
Post by unknown
"G. Paolo"
"rawmode"
Post by unknown
il fatto che "il sentimento religioso" esiste di per se'.
NON e' veero che sia il sentimento "religioso", ma e' il sentimento della
ricerca della Verita e dell'Infinito che NULLA hanno a che fare con la
ora non me lo ricordo precisamente qual e' che sia il sentimento religioso,
ma assomiglia a questo che hai scritto. e' piu' o meno quando
"tutto quello che vedi non basta"..
significhera' qlcs se io mi trovo perfettamente a mio agio in mezzo alla
natura, ad esempio solo, in cerca di funghi....
i funghi mi vengono incontro!
:)
voglio dire, invece tra la gente mi sembra tutto innaturale.
e io sono il genio degli eufemisti...
lo scarto, l'attrito, il contatto tra il mondo naturale e quello dei
bipedi e' stridente da spaccare i timpani.
NON e' che siano i bipidi ad essere cosi' come li descrivi; sono al
contrario i loro "schemi mentali"=engrams, inseriti dalle varie culture
piene di rerligiosismi invece che di vera "religione"(da
religere=collegare=rilegare, cio' che "appare" opposto.... ma NON lo e' nei
fatti)
Post by unknown
religione intesa come religiosita', cioe' appartenenza dichiarata a d un
certo tipo di persone che la pensano nello stesso modo, come oggi si
rpesentano le varie religioni del mondo.
ma questo e' lo stesso della politica del tifo domenicale; cerca
"eggregoro", termine appartenente alla tradizione magica, per
farti un'idea.
nello stesso tempo, il popolo e' bufalo
NO e' solo IGNIRANTE, cioe' ifgnora laq realtra' dei fatti per il
condizionamento culturale dei vari religiosismi di tutte le fedi...anche
politiche, sportive, "religiose", sanitarie, "scientifiche" ecc.
Un verso dell' apocalisse afferma. "uscite da babilonia o popol mio", cioe'
uscite dagli schemi mentali confusi...cioe' dall'ignoranza !
Post by unknown
dimenticate sempre questo particolare; molti non hanno tempo
per indagare, ne' per questo, non necessitano di un certo schema,
ordinamento, spirituale.
e' meglio cosi', credimi.
NON sono d'accordo; la verita' va ricercata ad ogni livello, in ogni luogo
ed ogni tempo; e per fare cio' e per chi non ha il "tempo" per ....basta
guardare la Natura......senza "schermi mentali",
Post by unknown
Che nulla esista, che non si sia solo una matassa di vermiciattoli
senza costrutto, non fa bene a nessuno.
E' un tentativo caro Paolo, che dura da millenni...
l'eroe e' chi riportera' questo milligrammo...
questo infinitesimo di speranza....
che noi si sia, non altri.Non siate ingenui.
leggi cio' che ho scritto da decenni su:
http://www.mednat.org/spirito/spirito_base.htm
http://www.mednat.org/filosofia/filosofia_base.htm
http://www.mednat.org/religione/religione_base.htm
ecc.
saluti
--
dr. G. Paolo Vanoli - Giornalista (Albo speciale) - Consulente in Scienza
della Nutrizione e Medicine Biologico Naturali - webmaster di:
www.mednat.org
unknown
2010-02-01 13:55:12 UTC
Permalink
"G. Paolo"
Post by G. Paolo
Post by unknown
lo scarto, l'attrito, il contatto tra il mondo naturale e quello dei
bipedi e' stridente da spaccare i timpani.
NON e' che siano i bipidi ad essere cosi' come li descrivi; sono al
Hai risposto sempre "no" o "non" e ho capito che questo sara'
il tuo incipit preferito e naturalmente.. condivisibile:)
ma poi hai scritto cose similari: "ignoranti" o "bufale" e' solo pubblicita'
occulta;); "bipedi" o "schemi mentali dati da culture religioni ecc..."
siamo li'.
ho dato uno sguardo, ma farmi leggere non e' così semplice..
ho letto solo le massime e ricordo meglio quella di hegel..
che dice che non c'è nulla di più profondo di cio' che appare
in superfice, ora...
se non lo vedete, che si puo' fare..(?)
per me non c'e' bisogno d'altro.
Ciao..
Post by G. Paolo
ecc.
saluti
Stella Nascente
2010-01-31 18:35:03 UTC
Permalink
Post by unknown
"??????????"
On 31 Gen, 00:10, "Stella Nascente"
Post by Stella Nascente
Perchè non c'è alcun bisogno delle religioni
Né della poesia.
Né della bellezza.
Né dell'amore...
.............
il fatto e' che alla signora sfugge qualcosa..
Che logicamente il tuo dio sovrannaturale può darmi tramite te che sei molto
ma molto più di questa signora vero? :-)
Post by unknown
il fatto che "il sentimento religioso" esiste di per se'.
E per il sè illuso...
Post by unknown
nel mio dilemma morale spingerei prima il carrello
a destra, poi a sinistra e poi correrei a buttar giu'
l'uomo grasso! e poi all'ospedale, ci sono altre sei
persone da sistemare.
In effetti in un altro dilemma si chiedeva: c'è un bambino che sta
annegando.
Evete addosso pantaloni di gran marca e costosissimi.
Salvereste il bambino danneggiandso i pantaloni?
Il 97% ha risposto di si! Salverebbe il bambino e non ai pantaloni...il 3%
ha risposto che tiene di più ai pantaloni :-)
unknown
2010-02-01 12:55:21 UTC
Permalink
"Stella Nascente"
"rawmode"
Post by unknown
Post by Stella Nascente
Perchè non c'è alcun bisogno delle religioni
il fatto e' che alla signora sfugge qualcosa..
Che logicamente il tuo dio sovrannaturale può darmi tramite te che sei molto
ma molto più di questa signora vero? :-)
..probabilmente ho solo la moglie ubriaca, tu tenderai alla botte piena e
qualcun altro l'uva alla vigna ormai marcia.
e per la verita' ho solo il vino bianco e senza mogli.
Post by unknown
il fatto che "il sentimento religioso" esiste di per se'.
E per il sè illuso...
questo fatto si mette in conto all'inizio della via...
se si scropre che sia "illuso" non si dice, se si dice
non si e' mai fatta la via.
Salvereste il bambino danneggiandso i pantaloni?
Il 97% ha risposto di si! Salverebbe il bambino e non ai pantaloni...il 3%
ha risposto che tiene di più ai pantaloni :-)
Questo test ha mostrato un 97% di imbecilli..
Stella Nascente
2010-02-01 21:27:20 UTC
Permalink
Post by unknown
Post by Stella Nascente
Salvereste il bambino danneggiandso i pantaloni?
Il 97% ha risposto di si! Salverebbe il bambino e non ai pantaloni...il 3%
ha risposto che tiene di più ai pantaloni :-)
Questo test ha mostrato un 97% di imbecilli..
Ha dimostrato semplicemente che il 3%, credendo di distinguersi dal genere
umano ( distinguersi... fa tanto fighi :-) ha confermato la solita
*scemità*
Istintivamente, nessuno, neanche uno uomo sano di mente, vedendo un bambino
annegare non fa tutto quanto gli è possibile per salvarlo, se anche non sa
nuotare gioisce al salvataggio, è naturalissimo...il resto è illusione
unknown
2010-02-01 22:13:30 UTC
Permalink
"Stella Nascente"
Post by Stella Nascente
Istintivamente, nessuno, neanche uno uomo sano di mente, vedendo un bambino
annegare non fa tutto quanto gli è possibile per salvarlo, se anche non sa
nuotare gioisce al salvataggio, è naturalissimo...il resto è illusione
e allora... lascia stare il resto che non sei tu, e c'era bisogno del test
bamboccio insieme all'autore che sembra uscito dal grande fratello,
per saperlo? e dei pantaloni di marca?
Intono:
(era meglio morire da piccoli
con i peli del culo a batuffoli,
che morire da vecchi soldati
con i peli del culo bruciati!)
e se poi il bambino avesse risposto cosi'?
riTest....
e se si fosse chiamato adolf.....(?)
Stella Nascente
2010-02-01 22:00:34 UTC
Permalink
Post by unknown
"Stella Nascente"
Post by Stella Nascente
Istintivamente, nessuno, neanche uno uomo sano di mente, vedendo un
bambino
Post by Stella Nascente
annegare non fa tutto quanto gli è possibile per salvarlo, se anche non sa
nuotare gioisce al salvataggio, è naturalissimo...il resto è illusione
e allora... lascia stare il resto che non sei tu, e c'era bisogno del test
bamboccio insieme all'autore che sembra uscito dal grande fratello,
per saperlo?
Il test testimonia solo che l'umano istintivamente o intuitivamente è umano
per sua natura, senza bisogno delle religioni che a ben vedere disumanizzano
a servizio di un dio già di per sè separato dalla Natura, ma poichè la
natura umana fa parte della Natura nel suo continuo manifestarsi infinito e
senza limiti, quel dio sreprato ...poraccio..quel dio ad immagine dell'uomo
che si è saparato ( o alienato) dalla realtà naturale per megalomania, si
è perso nel nulla...
:-)
unknown
2010-02-01 22:32:42 UTC
Permalink
"Stella Nascente"
Post by Stella Nascente
senza limiti, quel dio sreprato ...poraccio..quel dio ad immagine dell'uomo
che si è saparato ( o alienato) dalla realtà naturale per megalomania,
si
Post by Stella Nascente
è perso nel nulla...
:-)
no, s'e' sparato!
un mio amico a vent'anni..
ma due sere prima di farlo penso' bene
di lasciarmi un ricordo:
qualche costola incrinata da un pugno
improvviso
Stella Nascente
2010-02-01 22:15:04 UTC
Permalink
Post by unknown
"Stella Nascente"
Post by Stella Nascente
senza limiti, quel dio sreprato ...poraccio..quel dio ad immagine
dell'uomo
Post by Stella Nascente
che si è saparato ( o alienato) dalla realtà naturale per megalomania,
si
Post by Stella Nascente
è perso nel nulla...
:-)
no, s'e' sparato!
Non fa altro che spararsi in effetti :-D
( vabbè, guarda che sono contemporaneamente in ben quattro NG e in più
thread, gli errori di battitura quindi, sono il mio forte già quando sono in
un unico thread, figurati ora, non ti resta che il revolver :-)
Modestamente...

Aspè...
Stella Nascente
2010-01-31 12:06:40 UTC
Permalink
Post by Stella Nascente
Perchè non c'è alcun bisogno delle religioni
Né della poesia.
Né della bellezza.
Né dell'amore...

Tutto quanto elenchi non ha nulla a che fare con le religioni...ma gli
schiavi non vedono più in là della cella ideologica religiosa in cui si
trovano a nascere e crescere restando in cattività e stagnando nell'io sono
assoluto.

Buona giornata...:-)
Roberto Deboni
2010-02-04 01:24:50 UTC
Permalink
Stella Nascente wrote:

...snip...
Post by Stella Nascente
Viene posto un ipotetico dilemma morale, e la difficoltà che noi abbiamo a
rispondere ci dice qualcosa sul nostro senso di giusto e sbagliato. Ma
Hauser va oltre i filosofi, nel fatto che lui effettua dei sondaggi
statistici e degli esperimenti psicologici, usando questionari su Internet,
per esempio, per investigare sul senso morale di persone reali.
Dal nostro punto di vista attuale, ciò che ci interessa è che quasi tutte
le persone arrivano alla stessa decisione quando si presentano loro questi
dilemmi; il loro accordo su queste stesse decisioni è forte, anche se non
sempre riescono a spiegare perché hanno preso quella decisione.
Di recente e' stato spiegato con la nostra biologia:

http://www.scientificamerican.com/article.cfm?id=brain-scan-broken-promise&sc=WR_20100203

Notare che ci sono varie considerazioni nell'articolo, piu' o meno
condivisibili. Io mi sono focalizzato sulla parte "biologica":

"The researchers compared the brain activity of the honest and dishonest
players. They found that while breaking their promise, the dishonest
players showed greater activity in regions of the brain known to be
involved in generating and regulating emotional and cognitive conflict
(the anterior cingulate cortex, parts of the dorsolateral prefrontal
cortex, and the amygdala)."

[I ricercatori hanno confrontato l'attivita' cerebrale di giocatori
onesti e disonesti. Essi trovarono che mentre rompevano la loro
promessa, i giocatori disonesti mostrarono maggiore attivita' nelle
regioni del cervello noti come essere coinvolti nel generare e regolare
i conflitti cognitivi ed emozionali (...).]

"Fascinatingly, another network of regions in dishonest players’ brains
(the anterior insula, anterior cingulate cortex and inferior frontal
gyrus) showed increased activity while the players were making promises
that they would later break. In other words, the dishonest players
showed increased brain activity in several areas not only while breaking
promises, but also at an earlier stage when their behavior was
indistinguishable from that of honest players."

[Affascinante e' che un'altra regione nei cervelli dei giocatori
disonesti (...) mostra una incrementata attivita' mentre i giocatori
stanno faccendo promesse che vorrano rompere piu' tardi. In altre
parole, i giocatori disonesti mostrano una incrementata attivita'
cerebrale in varie aree non solo mentre rompono una promessa, ma anche
in una fase precedente, quando il loro comportamento era indistinguibile
da quello dei giocatori disonesti.]

"The researchers also examined whether any brain regions showed
increased activation in the honest (compared to dishonest) participants,
but found no such areas. They interpret this to mean that honesty may be
a human ‘baseline’ – our brains might find it more effortful to be
dishonest than honest."

[I ricercatori hanno anche esaminato se una qualsiasi regione cerebrale
mostrasse una incrementata attivazione nei partecipanti onesti (al
confronto di quelli disonesti), non trovarono tali aree. Essi
interpretano questo a significare che l'onesta' e' la "modalita' di
base" degli umani - i nostri cervelli trovano essere piu' impegnativo
essere disonesti che onesti.]

L'ultima frase credo che sia una conclusione logica: minore attivita'
cerebrale = meno impegno.
Insomma, sembra proprio che il concetto di onesta' e' inatto, e quindi
dovrebbe essere noto universalmente. E' solo con la crescita,
l'educazione, le pressioni sociali, etc. che si acquiscono concetti
alternativi. E potrebbe anche spiegare come mai quando questo imprinting
impresso e' contrario alla "modalita' di base" si creano una permanente
situazione di conflitto.
Post by Stella Nascente
Questo è
proprio ciò che dovremo aspettarci se davvero avessimo un senso morale
pre-programmato nei nostri cervelli, come l'istinto sessuale o la paura
delle altezze o, come lo stesso Hauser preferisce dire, la capacità di usare
il linguaggio (i dettagli variano da cultura a cultura, ma la struttura
profonda soggiacente della grammatica è universale).
E pare che sia proprio cosi': "l'onesta' e' pre-programmata nei nostri
cervelli".
Post by Stella Nascente
Come vedremo, il modo in cui le persone rispondono a questi test morali, e
la loro incapacità di spiegare le loro ragioni, sembrano largamente
indipendenti dalle loro credenze religiose o mancanza di esse.
Perche' ha a che fare con la biologia. E se le successive credenze o
regole imposte sono in contrasto, abbiamo poi una situazione di stress e
insicurezza (che purtroppo si esprime in una espressione violenta delle
proprie convinzioni, come se usare esagerare le proprio convinzioni
servisse a rafforzarle).
Post by Stella Nascente
*alla guida dei nostri giudizi morali c'è una grammatica morale universale,
una facoltà della mente che si è evoluta per milioni di anni per includere
un insieme di principi per costruire una gamma di sistemi morali possibili.
Come avviene per il linguaggio, noi non siamo consapevoli dei principi che
costituiscono la nostra grammatica morale*.
A questo punto ci sarebbe da porsi la domanda: come mai la selezione
naturale (per chi ci crede) avvantaggia i cervelli "cablati per essere
onesti" ? E per gli altri ... suppongo che ritengano che si
un'intervento divino ad avere "cablato l'onesta' nella mente umana".
Post by Stella Nascente
Alcuni tipici dilemmi morali di Hauser riguardano un carrello ferroviario
impazzito, che corre senza controllo sulle rotaie di un treno, e che
minaccia di investire ed uccidere un certo numero di persone. La storia più
semplice consiste in una persona, Denise, che si trova vicino ad uno scambio
ferroviario ed è in grado di deviare il carrello verso un binario laterale,
in tal modo salvando la vita di cinque persone intrappolate sul binario
principale più avanti. Sfortunatamente c'è un uomo intrappolato sul binario
laterale. Ma poiché si tratta di un solo uomo, la maggior parte delle
persone è d'accordo che per Denise sia moralmente lecito, se non
obbligatorio, azionare il cambio e salvare i cinque uccidendo l'uno.
Attenzione: moralmente lecito, ma non doveroso. Se e quando farsi un
tale carico emotivo deve essere una libera scelta di Denise.
Il problema e' che una tale scelta e' in conflitto con il nostro istinto
di soppravvivenza ed il principio di reciprocita' (non fare agli altri
quello che non vorresti fatto a te stesso).
Percio' e' ben possibile che uno si rifiuti di operare lo scambio,
lasciando che il destino faccia la sua strada, semplicemente per timore
che poi, operando tale scelta, giustifichi/insegni (si pensi a chi ha
figli che osservano o gli venga raccontata di tale azione) ad altri di
fare lo stesso, solo che questa volta, e' Denise ad essere da sola sul
binario. Tra l'altro il corollario di tali situazione sarebbe "non
essere mai soli, ovvero far parte del gruppo piu' consistente". Ma qui
divago.
--
Roberto Deboni

[Messaggio Usenet via Tiscali su text.giganews.com. Se leggete via Web
il sottoscritto informa che non conosce o partecipa al sito/forum Web.]
Loading...